Cenni storici
Sotto il nome di “Montepiselli” va tutto il colle che culmina con il Forte Gonzaga e che suole anche chiamarsi “Vignazza”. Esso è oggi pienamente incorporato nella città di Messina, ma sino a pochi anni fa era un sobborgo, con caratteristiche proprie ancora non del tutto scomparse, ed era perciò considerato «extra moenia» ossia «fuori le mura (della città)».
L’Arcivescovo del tempo, S.E. Mons. Letterio D’Arrigo Ramondini, a fine ottocento, vi aveva costruito una chiesetta, con sacrestia, dedicata alla Madonna del Rosario denominata “Maria SS. di Pompei”, costruita su un terreno concesso verbalmente dal Sig. Carlo Mangano.
Secondo le testimonianze del tempo, dopo il sisma del 28 dicembre 1908, la chiesa risulta agibile avendo subito pochissimi danni, tanto che continuò a funzionare, finché successivamente fu inclusa nel programma di ricostruzione di S.E. Mons. Angelo Paino, Arcivescovo e Archimandrita di Messina. Questi, nel 1927 ne ampliò l’aria di sedime – su cui oggi sorge l’intero complesso parrocchiale – con nuovi acquisti da potere dei fratelli Pietro, Alberto, Guglielmo e Ferdinando Stagno D’Alcontres del fu principe Carlo, aventi causa del Signor Mangano per l’interposta persona della loro madre Principessa Giovanna Monroy.
Costruita la nuova chiesa negli anni trenta, venne elevata a Parrocchia il 25 marzo 1943 col titolo di S. Teresina del Bambino Gesù e viene civilmente riconosciuta l’8 novembre 1947 con decreto del Capo provvisorio dello Stato, registrato il 13 febbraio 1948.
Nel territorio parrocchiale, inoltre, è compresa la chiesa del Redentore, collocata sulla via militare per Forte Gonzaga; essa è stata eretta dopo la prima guerra mondiale dai fedeli per il culto del Redentore e in memoria dei caduti in guerra della città e della provincia di Messina.
Dati architettonici e strutturali
L’edificio presenta una pianta longitudinale ad un’unica navata. Quest’ultima culmina con un’abside emergente a forma quadrangolare; l’abside è coperta da una volta a crociera, costolonata. La zona absidale è illuminata da una finestra lunettata, a vetri colorati. L’intera navata è coperta da un soffitto a cassettoni decorato. L’architettura, sia all’interno che all’esterno, si ispira a forme barocche. All’esterno, il prospetto principale è caratterizzato da una scalinata e da un portale ligneo che dal sacrato, antistante la facciata, consentono l’accesso alla chiesa. Il campanile, posto sulla destra dell’edificio, è a base quadrata; è caratterizzato da una serie di aperture che, dal basso verso l’alto, presentano forme geometriche diverse: rettangolare, quadrata e circolare. Al di sopra della cornice marcapiano, si trova la cella campanaria con una finestra ad arco per lato, con balaustra costituita da colonnine. La copertura del campanile è a cuspide.